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Giulio Calegari scrive


I lavori di Ilaria Beretta scaturiscono da suggerimenti e momenti di riflessione colti da espressioni del più lontano passato. Scultrice di formazione, concettuale nel profondo, pare seguire una mappa spazio-temporale le cui coordinate conducono a punti dove i miti più antichi e i paesaggi lontani risuonano con la contemporaneità. 

Anche quella neotecnologica.

Molti suoi lavori richiamano gesti legati alla tessitura, alle corde tese di un antico strumento musicale, mosse di donna forse, che si compiono su strutture che hanno la materia e il profumo del legno. Gesti di una sacralità femminile cercata a lungo nelle figure delle dee madri delle più antiche culture agrarie dell’area mediterranea, immagini che coniugano, nella loro apparente mobilità, il segreto della vita e del sacrificio. Ilaria Beretta ha interrogato queste piccole figure scolpite o modellate cercando di carpirne il segreto e di rivitalizzarlo, realizzando lavori, figurativi e “concettuali” al contempo, ad esse ispirati.

Sempre cercando nel profondo passato e andando ancor più a ritroso, Ilaria ha rivolto poi la sua attenzione all’arte del Paleolitico superiore, al rapporto tra l’artista e la natura, in particolar modo al mondo sotterraneo. Richiamando come esempio canonico la grotta dipinta di Lascaux, ha cercato un suo significato a queste pitture affidate all’oscurità del ventre della terra, reinterpretando questi gesti di deposizione e rivelazione con una scultura-mappa della grotta in tessuto di fibra di carbonio. In quello spazio depone messaggi e figure (anche con l’uso della realtà aumentata) invitando a percorre la mappa e il pensiero sotteso.

Giulio Calegari

Giulio Calegari

Saggista e paletnologo del Museo di Storia Naturale di Milano. Saggista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano). Archtista, scrittore

 

 

Eleonora Fiorani afferma

 

Ilaria Beretta è un’artista dai molti talenti, un’infaticabile esploratrice delle zone di confine, dei modelli matematici nuovi, delle forme che nascono, muoiono e mutano, in un universo di piccole mutazioni continue nell’intento di rendere intuitivamente accessibile l’invisibile e far nostra la consapevolezza della mutazione delle forme e della stessa vita, in un’estetica del frammento e dell’alterità. E lo fa facendo interagire strutture oggettuali e opere multimediali interattive di videoarte a costituire una narrazione che si intreccia con la varietà di materiali, da quelli tradizionali a quelli innovativi e delle tecnologie nell’idea che nel dialogo e nell’unità tra scienza ed arte e antropologia siano tracciabili mappe e sensi che attraversano epoche e mondi in cui emergono archetipi formali che affondano nella notte del tempo come presenze inquietanti della contemporaneità, in cui l’Adesso è il Gia-stato e viceversa e da cui possono emergere bagliori, in cui si libera qualche forma per il nostro stesso futuro. Le forme e le installazioni che lei progetta per connessioni, eterogeneità, rotture, cartografie sono libere dalle costrizioni tipologiche della bella forma, fluide e duttili come le nuvole che possono mutare in relazione a ciò che avviene e in cui non c’è tracciato preordinato, e non ci sono punti, ma solo linee di fuga e di deterritorializzazioni e una molteplicità fatta di singolarità, intese come soglia, punti critici in cui avvengono le trasformazioni, come nella topologia matematica, per costituire una narrazione che traccia mappe di eventi che attraversano epoche e mondi come presenze inquietanti della contemporaneità. Non sono solo le ultime novità tecnologiche ad essere foriere di futuro o ciò in cui lo possiamo intravvedere. Ed esse stesse, se interrogate, rivelano una complessità inaspettata e una presenza diversa da ciò che appare in superficie.

 

Eleonora Fiorani


 

 

 

Eleonora FioraniEpistemologa. 

Saggista e docente al Poltiecnico di Milano, all’Istituto Europeo di Design, alla Nuova Accademia di Belle Arti. Membro del comitato scientifico della Triennale di Milano.

 

 

Alessandro Seri racconta

 

L'artista Ilaria Beretta ha iniziato la sua collaborazione con l'Adam Accademia Delle Arti Macerata nel giugno 2012 partecipando alla mostra “Poesia di strada in realtà aumentata” svolta a L'Aquila dal 30 giugno 2012 e resa poi permanente grazie alle istallazioni in realtà aumentata. La collaborazione è continuata partecipando alla collettiva “Muri e divisioni” svolta a Macerata dal 18 luglio al 29 settembre 2013 presso la Galleria Galeotti in occasione della 49° Stagione Lirica del Macerata Opera Festival in collaborazione con l'Associazione Sferisterio. Nell'ottobre 2014 Ilaria Beretta ha partecipato all'importante mostra collettiva “Mon Appetit” tenutasi a Parigi (Francia) dal 19 al 25 ottobre presso la Galleria Espace Beaurepaire. Nel 2015 ha invece curato la collettiva “Mon Appetit Expo” con il patrocinio di Expo. La mostra si è svolta in due fasi. La prima presso il Mulino di Baggero (Comune di Merone) dal 6 giugno al 30 ottobre; la seconda dal 10 al 26 settembre presso la prestigiosa Galleria Ostrakon di Milano. Oltre alle mostre organizzate da Adam Accademia di cui sopra l'artista Ilaria Beretta è diventata socio ordinario dell'Adam nel marzo 2015; ha partecipato con sue opere alle collettive “Poesia di Strada 2014” e “Poesia di Strada 2015” a cura dell'Associazione Licenze Poetiche (Associazione affiliata ad Adam Accademia); ha partecipato nell'agosto 2013 alla mostra colelttiva del Dance Immersion Festival di Cagli (festival affiliato ad Adam Accademia); ha partecipato nel maggio del 2013 alla collettiva “Arte Quantistica e Realtà Aumenata” svolta presso le Terme di Casciana di Pisa curata dall'associazione “Egocreanet Onlus” (Associazione affiliata Adam Acacdemia)

Alessandro Seri

 

 

 

 

Alessandro Seri. 

Poeta , scrittore, presidente Adam Accademia delle Arti Macerata, direttore editoriale di Vydia editore.